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Comunicazione Aumentativa e Alternativa
Comunicazione Aumentativa e Alternativa è il termine usato per descrivere l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione in persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura.
L’aggettivo Aumentativa (traduzione dal termine inglese Augmentative) indica come le modalità di comunicazione utilizzate siano tese non ha sostituire, ma ad accrescere la comunicazione naturale: l’obiettivo dell’intervento deve essere infatti l’espansione delle capacità comunicative tramite tutte le modalità e tutti i canali a disposizione. La CAA non è quindi sostitutiva del linguaggio orale e neppure ne inibisce lo sviluppo quando questo è possibile; si traduce invece sempre in sostegno alla relazione, alla comprensione e al pensiero.
L’aggettivo Alternativa viene usato sempre meno perché presuppone di sostituire le modalità comunicative esistenti.
La Comunicazione Aumentativa e Alternativa rappresenta oggi un’area della pratica clinica che cerca di ridurre, contenere, compensare la disabilità temporanea e permanente di persone che presentano un grave disturbo della comunicazione sia sul versante espressivo, sia sul versante ricettivo, attraverso il potenziamento delle abilità presenti, la valorizzazione delle modalità naturali e l’uso di modalità speciali.
La CAA è quindi tutto quello che aiuta chi non può parlare a comunicare; è un approccio e non una tecnica riabilitativa; riconoscendo e valorizzando la persona tiene insieme la dimensione del corpo e della mente. Non si oppone, ma integra qualsiasi altro intervento riabilitativo ed educativo che spesso, purtroppo, non si confronta con la vita o si confronta troppo poco con quelle che sono le condizioni necessarie per migliorare la qualità della vita.
E’ ormai esperienza di molte famiglie e di professionisti che lavorano nel campo della CAA, come tecniche, strumenti e ausili anche molto sofisticati non possono risolvere le difficoltà espressive ed i complessi bisogni comunicativi di coloro che sono per questo definiti come persone con complessi bisogni comunicativi. Se gli strumenti, le tecniche e gli ausili non vengono inseriti in un preciso progetto di CAA, non riescono a sviluppare un’effettiva interazione comunicativa.
Spesso non riescono neppure a modificare l’attitudine di dipendenza e passività che frequentemente si instaura nei bambini che sperimentano fin dalla nascita ripetute esperienze di impossibilità di controllo sull’ambiente, esperienze negative, che portano nel tempo ad una minore motivazione a provocare cambiamenti.
Lo scopo della CAA è quello di costruire competenze comunicative sia nella persona disabile che nelle persone del suo ambiente di vita. In pratica la CAA si pone l’obiettivo di mettere ogni persona con complessi bisogni comunicativi nelle condizioni di poter attuare scelte, esprimere un rifiuto, un assenso, raccontare, esprimere i propri stati d’animo, influenzare il proprio ambiente e quindi auto-determinarsi diventano protagonista della propria vita.
La CAA è indicata per ogni persona che presenta bisogni comunicativi complessi a componente linguistica ricettiva, linguistica espressiva, motoria, cognitiva e visiva. Le condizioni di disabilità che possono richiedere interventi di C.A.A. comprendono condizioni congenite, acquisite, neurologiche evolutive e temporanee.
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA
Aurelia Rivarola
Milano, 2009